C’è una sera che sembra di seta, e c’è una giraffa. Poi c’è un secchio, e ci sono dei pesci. La giraffa ha ora riempito il suo secchio, ma due occhi si affacciano tra le foglie a guardarla: sono quelli di un (temibile?) felino, che con la sua presenza fa alzare in volo variopinti uccelli e farfalle. Allunga una zampa e poi il muso verso la giraffa e che cosa vuole? Eccoli passeggiare al tramonto, mentre sempre più scura si fa la sera. Ci sarà un modo per rendere meno cupo il cielo ora che cala la notte?
Una piccola storia fatta solo di immagini, ma che si conclude con delle proposte di attività che la completano e arricchiscono. I lettori sono invitati a immaginare un finale diverso, ma anche a soffermarsi sui quattro concetti che ne raccontano i momenti più importanti: incontro, scoperta, amicizia, meraviglia. E i quattro concetti sono mostrati in Lingua dei Segni Italiana e in SignWriting, la rappresentazione grafica della LIS. Il libro, infatti, nasce da una collaborazione con l’Istituto di Scienze e Tecnologia della Cognizione del CNR di Roma e la Cooperativa Sociale Onlus Il Treno. Inoltre sostiene i progetti dell’Associazione Gruppo SILIS Onlus, che si occupa della promozione della Lingua dei Segni Italiana come strumento di integrazione. Nel suo essere senza parole, il libro stesso vuole farsi motivo di meraviglia per chi legge e non solo è la storia a suscitarla, ma anche la stessa SignWriting con tutti i simboli grafici e le foto delle parole “pronunciate” in LIS. La storia è davvero molto semplice, ma il disegno, con i suoi motivi batik e i due personaggi così cuccioli, riesce ad essere avvincente ed evocativa, coloratissima e immediata. Le schede finali tolgono forse qualcosa alla spontaneità del volume, ma l’apertura di un orizzonte verso la LIS è di certo un validissimo contraccambio. (Articolo di Annalisa Scarpa, su https://www.mangialibri.com/guarda-guarda-0)
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